Venerdi, 26 aprile 2024 - ORE:15:54

Questo 17enne ha spento il cellulare e si è lanciato su un treno in corsa. Mesi dopo, la madre ha condiviso la verità

SECONDA PARTE

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non sopporta gli abusi. Non vi pentirete mai di essere stato un buon amico. Mi è stato detto che ‘chiunque dice delle cose che non pensa sui social media’. La scortesia viene vista come un nonnulla e, dal momento che non è possibile constatare gli effetti devastanti sugli altri, allora si pensa che non ce ne siano.

Un messaggio che ho visto su Facebook di recente mi è risuonato e penso che valga la pena pensare prima di postare qualunque cosa sui social media. Ma è vero? È carino da dire? I nostri ragazzi hanno bisogno di capire che le azioni hanno delle conseguenze e che gli altri possono essere feriti, a volte fatalmente, da questi ‘guerrieri della tastiera’.

Non tutti i ragazzi sono complici degli abusi online, ma sono colpevoli di lasciarlo fare ad altri. Lo fanno non denunciando quello che vedono o mettendo da parte la vittima degli atti di bullismo in questione.

Mi appello anche agli insegnanti, perché non ignorino i segnali che vengono dai ragazzi che stanno soffrendo. Voti bassi e comportamento scostante sono dei segnali. Ascoltate i genitori che riportano problemi e monitorate le interazioni sociali.

Rimangono da soli durante l’intervallo? Sono particolarmente sileziosi o forse troppo rumorosi? Non mi aspetto che gli insegnanti li psicanalizzino, ma hanno un punto di vista unico sulle loro vite, sono in grado di riconoscere le difficoltà.

L’educazione ha un ruolo vitale nel cambiamento. Ai ragazzi bisogna fare vedere sin dall’inizio la necessità di essere gentili con gli altri. Dovrebbero esserci delle lezioni su questo inserite nel ciclo di studi sin dalla più tenera età. Hanno tutti cellulari di ultima generazione, bisogna insegnare loro come usarli in maniera responsabile.

Infine, mi rivolgo ai genitori. Siate curiosi di quello che i vostri ragazzi fanno online, scoprite quali piattaforme usino e che lo facciano in maniera appropriata. Non ci piace pensare che i NOSTRI figli siano colpevoli di atti crudeli nei confronti di altri. Ma io sono rimasta scioccata dai ‘bravi’ ragazzi che erano coinvolti nella storia di Felix.

Anche se…

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