Sabato, 20 aprile 2024 - ORE:14:37

Immigrazione: il Senato approva l’abolizione del reato di clandestinità

abolito reato di clandestinità

Passa il DDL sulla “messa alla prova”

Martedì 21 Gennaio è stato approvato in Senato il nuovo disegno di legge per limitare il reato di clandestinità. Ad illustrare l’emendamento nelle sue specifiche al Senato è stato il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri.

Ecco le dichiarazioni ufficiali:

“Da un lato il reato viene abrogato, dall’altro viene trasformato in illecito amministrativo. Ciò significa che chi per la prima volta entra clandestinamente nel nostro paese non verrà sottoposto a procedimento penale, ma verrà espulso. Ma, se rientrasse, a quel punto commetterebbe reato”

Facciamo due passi indietro

Molti associano l’introduzione del reato di immigrazione clandestina alla legge “Bossi-Fini”, che è del luglio del 2002. Ma in realtà il reato di immigrazione è stato introdotto successivamente con la legge n. 94 del 15 luglio 2009 approvata dall’allora ministro degli interni Maroni, nel cosiddetto primo “pacchetto sicurezza”. 

Chi ha presentato la proposta di abolizione del reato di clandestinità?

L’emendamento contro il reato di clandestinità è stato presentato l’8 Ottobre 2013 da due senatori del Movimento 5 Stelle, Andrea Buccarella e Maurizio Cioffi in concomitanza con la tragedia di Lampedusa, in cui sono morte circa 300 persone. Di questa proposta a suo tempo si dichiaravano favorevoli anche PD, Sel e Scelta Civica.

In Senato per una volta sono tutti d’accordo? Quasi..

In un panorama politico come il nostro è sempre difficile scorgere degli accenni di mediazione. Si parla di Legge Elettorale e subito scattano le polemiche tra chi vuole andare subito a nuove elezioni e chi invece vuole prima disegnare un nuovo corso in termini di leggi.

Poi passiamo agli accordi: Renzi spacca il PD per le promesse e il benestare di Berlusconi, quando una buona parte del Partito Democratico mostra malcontento e le dimissioni di Cuperlo sono la sintesi di questo disagio.

Passiamo al sistema di votazione: dal Porcellum all’Italicum di Renzi le polemiche rimangono alimentate per giorni da qualsivoglia parte politica. Amettiamolo…è un po’ il gioco delle parti.

Invece su una questione piuttosto delicata come il tema dell’immigrazione clandestina si sono trovati (quasi) tutti quanti concordi nel far passare questo nuovo disegno di legge. In effetti un eccezione c’è: la Lega Nord.

Ecco alcuni striscioni comparsi in aula in segno di protesta:

«No allo svuota-carceri»

«Clandestinità è reato»

«Sicurezza no, Clandestini si?»

Mi concedo una piccola riflessione: L’immigrazione è un tema e un problema che ci affligge da anni davvero difficile da fronteggiare, soprattutto se non si sa come affrontarlo e si giudica a priori una minaccia sul piano sociale. Ma al di là del caso specifico legato al tema dell’immigrazione e al di là delle crude e nude opinioni ideologiche è sempre bene cercare di passare oltre le critiche e le tensioni al fine di mantenere la giusta capacità obiettiva per operare in maniera trasversale. Questo in politica come in qualunque altra situazione. Invece da quello che possiamo notare in Italia la politica funziona ancora seguendo il meccanismo dell’agitare i problemi: tante baruffe tra politici e proteste in aula, ma all’appello poca sostanza e poco lavoro sul campo.

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