Venerdi, 19 aprile 2024 - ORE:17:57

Maxi sequestro da 1,3 miliardi di euro alla Mafia

maxi sequestro

Confisca record della Dia alla mafia. La Direzione Investigativa Antimafia sta eseguendo la più cospicua confisca di beni mai effettuata in Italia, che colpisce al cuore l’aria grigia di “cosa nostra”. I beni confiscati ammontano ad oltre un miliardo e trecento milioni.

Un’operazione a lungo raggio

L’operazione di mega-confisca, che, oltre la Sicilia, sta interessando Lombardia, Lazio e Calabria, colpisce i beni formalmente riconducibili al “re del vento” Vito Nicastri, alcamese, cinquantasettenne, personaggio leader nel settore della produzione alternativa dell’energia elettrica, segnatamente fotovoltaico ed eolico.
Nicastri è stato coinvolto in numerose vicende, anche di natura penale, insieme ad esponenti mafiosi, relazionandosi con soggetti organici a “cosa nostra”.

Il passaggio da “Mafioso” a “Imprenditore” è stato breve

La sua contiguità, consapevole e costante, agli interessi dell’associazione mafiosa, spiega la Dia in una nota, che ha favorito la sua trasformazione da semplice elettricista a “sviluppatore”, figura imprenditoriale tipicamente italiana, connessa allo sfruttamento dell’energia eolica, facendogli assumere una posizione leader a livello nazionale nel settore, lo fanno ritenere prestanome del latitante Matteo Messina Denaro.

Il provvedimento di confisca di oggi è in assoluto il più consistente mai operato in Italia in applicazione della normativa antimafia, e segue l’aggressione ad altri patrimoni milionari, sequestrati e confiscati a noti imprenditori nel campo della grande distribuzione, del ciclo del cemento e della sanità e, di fatto, sottrae smisurati capitali e credibilità a Cosa nostra, incidendo in modo significativo anche nella gestione economica del Matteo Messina Denaro, che di quel territorio è considerato il “dominus”.

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