Giovedi, 25 aprile 2024 - ORE:10:08

Proteste in tutta Italia, leader No Tav ferito gravemente. Anonymous attacca il sito della Polizia

È iniziato questa mattina. I lavori per l’ampiamento del cantiere prevedevano che intorno alle 7,20 fossero istallate le reti di recinzione e che le forze dell’ordine assistessero gli operai della LTF, la società che realizza l’infrastruttura per  il tunnel geognostico della Torino-Lione. L’area interessata è sempre la stessa, Chiomonte, e nella baita della Clarea, simbolo della protesta, gli attivisti aspettano l’arrivo della polizia. Si susseguono violenze finché non giunge la notizia di un incidente. Il comico genovese Beppe Grillo, da sempre vicino al movimento, dichiara dal blog che c’è “un ferito grave”, “l’accerchiamento della baita con persone dentro. Di nuovo violenze. Uno è caduto da un traliccio ed è grave in ospedale”. Si tratta di Luca Abbà, uno dei personaggi di spicco tra gli attivisti. Salito su un traliccio in segno di protesta ha accidentalmente sfiorato i cavi dell’alta tensione ed è caduto violentemente a terra. È stato soccorso dopo qualche minuto dall’ambulanza ed è adesso in coma farmacologico.

Le immagini da Servizio Pubblico:


Prima che accadesse l’incidente, il leader No Tav aveva detto ai microfoni della radio che “La situazione è tranquilla e non vedo violenze. Sono riuscito a svicolare. Mi guardavano attoniti. Gliel’ho fatta sotto il naso un’altra volta”. Poi, un attimo prima di rimanere folgorato e di cadere dal pilone ha gridato alle forze dell’ordine: “Sono pronto ad appendermi ai fili della corrente se non la smettete”.

Il web scatena gli attivisti che accorrono nella valle e si uniscono per bloccare l’autostrada A32 Torino-Bardonecchia intorno alle 12.00. Ancora dopo, nelle fabbriche della Valsusa avvengono scioperi spontanei e la Fiom dichiara tempestivamente che chi si è fermato riceverà copertura sindacale.

Ma la contestazione ormai non si limita alla valle. Nelle ore successive della giornata, si è visto un dilagare impressionante della protesta e in molte importanti città d’Italia si sono susseguiti presidi e blocchi da parte di centinaia di manifestanti. A Roma la stazione Termini è stata teatro di scontri con la polizia e i treni hanno visto i binari occupati per molte ore. Anche il traffico è stato messo in tilt da un blitz di studenti in via Tiburtina con sassaiole e cassonetti rovesciati per strada. Il corteo spontaneo era stato organizzato in tempi record grazie al tam tam su twitter.

A Bologna situazione simile. Bloccata la stazione ferroviaria con striscioni che titolano: “Giù le mani dalla Val Susa, al fianco del movimento No Tav, forza Luca”. A Firenze si è svolta una manifestazione di fronte alla prefettura da parte di centinaia di contestatori e dagli slogan emergono nuovi messaggi: “La valle resiste no Tav, giù le mani dalla Val Susa, Pd e Pdl uniti dai grandi affari del cemento”, “dalla valle alla città ora e sempre No Tav”. A Milano esponenti sia dei centri sociali che di Rifondazione e Sinistra Critica hanno costituito un corteo di 500 persone che ha bloccato la circolazione da corso Venezia a corso Europa.

La politica si è fatta sentire principalmente tramite le voci del Movimento 5 Stelle e quella del consigliere regionale del Piemonte Davide Bono secondo il quale «l’odinanza prefettizia che per motivi d’urgenza non è stata notificata né al presidente della comunità montana né al sindaco di Giaglione è illegittima perché non è ravvisabile il profilo d’urgenza in quanto manca ancora il progetto esecutivo del tunnel di Chiomonte. L’ordinanza prefettizia ha durata di 7 giorni e si riferisce solo ad adempimenti preliminari per le procedeure di occupazione temporanea di partizioni di terreni all’interno dell’area dichiarata sito di interesse strategico nazionale. Dunque attendiamo ancora che i terreni vengano espropriati come prevede la legge e non presi manu militare. La responsabilità politica dei fatti di oggi è imputabile alla Regione e al Comune. Noi consideriamo i lavori abusivi e ne chiediamo l’interruzione».

Infine è notizia che il gruppo hacker Anonymous abbia attaccato i siti della polizia e li abbia messi down, ovvero fuori servizio. Pare che l’attacco sia consistito in una serie di connessioni contemporanee allo stesso indirizzo capaci di ingolfare il server e di metterlo ko. Aspettiamo ulteriori aggiornamenti in seguito alla vicenda.

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