Martedi, 16 aprile 2024 - ORE:23:41

Taranto, incidente in fabbrica, un morto

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Ancora morti bianche

Un operaio è rimasto ucciso, mentre, un altro, è rimasto gravemente ferito in un incidente accaduto stamattina intorno alle 5 nello stabilimento siderurgico dell’Ilva di Taranto alla batteria 9 delle cokerie. Entrambi erano presenti sul piano di carico della batteria 9, a circa 15 metri d’altezza, quando il ponteggio è velocemente crollato.

L’operaio morto si chiamava Ciro Moccia, aveva 42 anni ed era un dipendente dell’Ilva. Il lavoratore che, invece, è rimasto ferito in modo grave si chiama Antonio Liti ed è un dipendente della ditta Mir.

Uno sciopero è stato immediatamente proclamato dalla Fim Cisl nello stabilimento.
Ecco la nota ufficiale che il segretario nazionale della Fim Marco Bentivogli ha rilasciato a mezzo stampa:
«Dopo alcuni anni in cui non si verificavano incidenti mortali, 3 morti nel giro di pochi mesi sono fatti gravi e inaccettabili, la Fim Cisl chiede che si accertino subito le responsabilità di quanto accaduto, il lavoro deve essere salubre e sicuro».

Ancora morti bianche sul lavoro. Questa, senza ombra di dubbio, è una delle piaghe che più di ogni altra rappresenta al meglio il nostro paese. Non soltanto il problema della disoccupazione. Se il lavoro riesce ad essere ottenuto, la prima speranza è che non ti costi la vita.

Ormai appare anche inutile parlare delle soluzioni che occorrono in Italia. Dati alla mano ci si rende conto che il pericolo maggiore, durante lo svolgimento del proprio mestiere, avviene proprio nel Belpaese.
Molto più frequentemente rispetto a quanto accade nelle altre nazioni europee. Una dato allarmante che deve farci riflettere tutti.

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