Martedi, 19 marzo 2024 - ORE:09:57

Campania? terreno fertile per le Ecomafie

ecomafie

L’amministrazione in Campania ha favorito le Ecomafie

Stando a quanto riportato dalla relazione sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti in Campania approvata all’unanimità dalla Commissione parlamentare d’inchiesta presieduta da Gaetano Pecorella, l’intero apparato amministrativo della Campania ha “in larga parte interessi sostanzialmente illeciti”.

Una relazione di quasi seicento pagine avanzata l’onorevole Stefano Graziano (Pd) e approvata all’unanimità dalla Commissione d’inchiesta.
Un’inchiesta che, a distanza di molto tempo, ancora non chiarisce pienamente tutti gli illeciti relativi al ciclo dei rifiuti in Campania.

Una macchina criminale perfetta

“gli interessi che risultano coinvolti nelle valutazioni ambientali sono stati, per così dire, svuotati dall’interno, e sono diventate delle mere figure prive di consistenza, funzionali a rendere possibile, come una sorta di cavallo di troia, l’intromissione di tutta quella congerie di interessi puramente economici e di profitto ed anche, a volte, legati a contesti criminali, che finiscono quindi per essere gli unici di cui finisce inevitabilmente per occuparsi l’azione della pubblica amministrazione”.
Appare evidente, dunque, che tutti gli interessi che ruotavano intorno alle valutazioni ambientali risultavano essere collusi con il Sistema.

Avveniva una intromissione criminale all’interno del sistema di smistamento dei rifiuti in cui, ancora più evidente, si evince che la soluzione al problema “Non doveva essere trovata”.

Questo avrebbe minato con forza gli illeciti guadagni dei clan.
La vicenda in merito alle ecoballe, in questo caso, è molto più che chiarificatrice. Stiamo parlando di oltre 6 milioni di tonnellate di spazzatura situata in siti di stoccaggio che, almeno negli intenti, avrebbero dovuto essere soltanto temporanei e che, invece, si sono trasformate in discariche a cielo aperto.

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